Autore : Massimo Parducci (voce del brano).
Arrangiamenti: Massimo Parducci e Marco del Sarto (chitarre), Luca Bresciani (batteria, basi sonore e tecnico del suono), Pino la Rocca (basso).
La nascita del brano
Abbiamo deciso di creare un pezzo che richiamasse l’attenzione sul disagio psichico, un problema molto diffuso nell’attuale “civiltà globale”. Nonostante nel passato ci siano state ricerche scientifiche approfondite e un’evoluzione culturale nel modo di affrontare i disagi mentali, l’Organizzazione mondiale della sanità avverte: i disturbi depressivi saranno la seconda causa di disabilità lavorativa dopo le malattie cardiovascolari, colpendo ogni anno più di 350 milioni di persone in tutto il mondo.”
Mi sono recato a Volterra ci siamo “innamorati” della storia di NOF4 (Nannetti Oreste Fernando), un uomo che ha trascorso gran parte della sua vita in manicomio. In particolare, ci siamo concentrati sul periodo tra il 1948 e il 1968, anno della sua morte (1994). La sua storia è molto significativa, sia dal punto di vista umano che artistico. Ci ha portato a riflettere su una delle grandi incognite che ci riguarda tutti: cosa significa essere psicopatici o malati mentali? Come si diventa, si può diventare tutti, o forse lo siamo già?
La psichiatria, in generale, afferma che NESSUN comportamento, né buono né cattivo, può considerarsi una malattia di per sé. La nostra domanda è stata: esiste un nesso, non casuale, tra l’organizzazione sociale della nostra “civiltà” e l’aumento dei disagi psichici? Anche qui, NOF ci ha aiutato.
Durante la sua degenza all’Istituto Ferri di Volterra, Nannetti incise una serie di graffiti sugli intonaci del complesso, usando le fibie delle cinture delle divise degli internati. Uno di questi, lungo 180 metri e alto circa due, correva intorno al padiglione dell’istituto; un altro, di 102 metri e circa 20 centimetri di altezza, occupava il passamano di una scala. Questi graffiti sono come un racconto per immagini, un modo per esprimere ciò che Nof vedeva e sentiva.
Tra le sue rappresentazioni, ci ha colpito molto il suo spirito di osservazione sui fenomeni interni al manicomio, ma anche sui fattori esterni. Nannetti ha fatto una sorta di “statistica” sulle cause di mortalità nel manicomio di Volterra, e ciò che emerge con forza è il RANCORE, che si colloca al primo posto.
Il nostro brano, intitolato “Sono un numero inventato”, prova a dare voce a quel rancore, che crediamo sia facilmente alimentato da una società “volutamente e talvolta drammaticamente competitiva” come la nostra.
Riprese e montaggio video a cura di: Fabrizio Parducci

Copertina by GA-DeSIGN – Mara Capetta